limoni - il sole in cucina con firma

Adoro i limoni. Mi piace scoprire la loro dolcezza sepolta in una energizzante asprezza, mi piace il loro colore acceso, il profumo intenso ed inequivocabile. Mi piace il profumo della zagara, il fiore del limone.

Purtroppo li si trova nei negozi per lo più di provenienza straniera e, a meno che non siano biologici, molto trattati. A tal punto che la scorza, come si può leggere sulle etichette, “non è edibile”! Privare un limone della sua buccia, significa gustarlo a metà, ed a metà sfruttarne le mille proprietà. Un dischetto di limone nel tè, un pugno di scorzetta grattugiata nelle polpette di carne, sulle scaloppine, nella torta ai semi di papavero, nella crema pasticcera o nell’impasto della frolla, il succo appena spremuto in una brocca di acqua fresca guarnita con qualche foglia di mentuccia, costituiscono un vero e proprio valore aggiunto all’alimentazione quotidiana.

Il limone ha proprietà antibatteriche, tonificanti per il fisico. E, se usato nelle pulizie di casa, scioglie il calcare, sbianca. Disinfetta e deterge.

Per esempio, usando l’acqua di cottura della pasta tiepida, ricca di amido, ed il succo di mezzo limone, si ottiene un ottimo detergente per piatti e bicchieri. Profuma, lucida, non lascia residui tossici che consumeremmo nei pasti successivi e non inquina!

Meglio quindi acquistarli biologici, e di stagione. Purtroppo però il periodo migliore per raccoglierli e consumarli freschi dura sempre troppo poco.

Giusto qualche giorno fa, ne ho ordinata una decina di kili al Gruppo di Acquisto Solidale della Mandriola. Ne sono assolutamente entusiasta. E non voglio perderne nemmeno un frutto. Come faccio, quindi, a conservarne virtù e sapore per i mesi futuri?

Innanzitutto, quando taglio il limone per utilizzarne un dischetto o il succo per il mio tè nero intenso della mattina (i puristi del tè rabbrividiscano, posso comprendere, ma io lo adoro, e senza una tazzona da mezzo litro a colazione la mia giornata proprio non può cominciare!), oppure per la mia cura detossinante, ripongo la parte avanzata in una coppetta di ceramica (che da sempre è a questo scopo dedicata), con la parte tagliata a contatto con il fondo della stessa, in un velo di acqua, e la metto in frigo. Ogni mattina trovo il limone ancora fresco. Cambio l’acqua ogni volta, prima di metterla nuovamente in frigo. E con l’acqua del giorno prima? Facendo bene attenzione agli occhi, la uso come tonico astringente per il viso.

Quando poi ho ben bene spremuto il limone fino all’ultimo goccio del suo succo, lo metto in lavastoviglie al momento di farla partire con il lavaggio. Quando la riaprirò, a ciclo ultimato, ne uscirà un ottimo profumino aggrumato, invece dell’olezzo caratteristico.

Non sono mai abbastanza, e ci vorrebbero tutto l’anno!

Allora, per conservarne le virtù per il resto dell’anno, grattugio la buccia lavata (solo la parte gialla, il bianco è amaro), la adagio su un foglio di carta assorbente da cucina affinché si asciughi, quindi la raccolgo in un contenitore che riporrò in freezer. Di volta in volta, con un coltello, raschierò la quantità di buccia che mi serve. È lo stesso procedimento che uso in estate per mettere via il prezzemolo fresco ed il basilico per l’inverno.

cubetti limone con firma

E conservo anche il succo! Posso preparare delle miniporzioni di succo utilizzando gli stampini da ghiaccio.

limoni luminosa 2 con firma

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