istinto con firma

Guardiamo avanti ed abbiamo sogni, desideri, immagini ideali di una vita che vorremmo per noi e per i nostri figli. Sognare fa bene, nutre il nostro essere, ci regala prospettive, spinte all’azione, motivazioni stimolanti.

Ma la pazienza? Che ruolo gioca, davvero, la pazienza?

Siamo in grado di attendere che le cose accadano senza mettere mano? E quanto è giusto, o fino a dove è giustificabile, mettere mano?

Ultimamente, parlando con alcune amiche, in diverse situazioni, è emersa spesso la frase “volevo che succedesse qualcosa, poi, è capitato un evento che ha impedito la realizzazione del mio desiderio, ed al pensiero di poter forzare un po’ le cose perché prendessero la direzione che volevo, mi sono fermata.” Nasce la sensazione che a volte le cose che vogliamo non si concretizzino perché può essere che non siano poi così giuste, per noi. E allora, si intuisce che forse è il momento di lasciar andare. Non di rinunciare per vigliaccheria o per timori ingiustificati. Ma di lasciar andare perché la pancia in fondo ci sta dicendo che è giusto così.

Le forzature rientrano nel nostro modo di condurre la vita. Fanno un po’ parte dell’odierna politica del “tutto subito”.

Eppure, se lasciate procedere nel loro giusto percorso, le cose spesso s’incastrano da sé. Può essere che non vadano come speriamo nonostante i nostri sforzi. Può darsi che non vadano perché in quel momento non possono andare come vorremmo. Potrebbe essere che se c’impegnassimo un po’ di più, raggiungeremmo lo scopo. Certo. E tutto questo può essere giusto. L’unica discriminante che sento poter giocare un ruolo davvero centrale è l’istinto.

Lo ripeto spesso. La vita animale è costellata di istinti. L’istinto è un salvavita. E l’evoluzione ha elevato molti standard fisiologici nell’essere umano, ma l’istinto no, quello un po’ l’abbiamo perso. Anche se penso che poi così perso non sia. E’ rimasto lì, nella nostra pancia, mezzo assopito, in attesa di qualche fulminea ripresa, di qualche breve attimo di richiamo alla nostra anima: “guarda! Io sono il tuo compagno di viaggio, il tuo consigliere più antico. ascolta… ho qualcosa da dirti”. E in fondo in fondo, lo sappiamo, che se ci fermiamo un istante, l’istinto trova la strada per comunicare con noi. Tutto è lì, in quel piccolo momento di attesa. Aspetta, ed al momento giusto la vocina dell’istinto emergerà inequivocabile. E forse potrà anche toglierti dai guai, o evitarti di imbattertici, in questi guai.

L’istinto ci conosce meglio di noi stessi.